
Jane Fraser, CEO di CitiGroup, alla luce di preoccupanti segnali che stanno emergendo all’interno dell’azienda e sulla scorta di un sondaggio di Goldman Sachs sulle conseguenze dello smart working, ha preso una serie di provvedimenti atti a migliorare la vita dei lavoratori che si trovano in sw; il primo provvedimento è quello denominato “Zoom Free Fridays”, con il quale si sconsiglia vivamente di convocare meeting su Zoom nella giornata del venerdì; Fraser ha fatto presente ai propri dipendenti che una divisione sempre meno netta tra casa ed ufficio sta pesando troppo sulla saluta fisica e psicologica degli stessi; per questo, oltre al provvedimento su Zoom, la CEO ha incoraggiato i dipendenti a limitare, se non azzerare, le chiamate telefoniche al di fuori dell’orario di ufficio, incoraggiandoli, parallelamente, ad usufruire delle loro ferie. Anche il CEO di Goldman Sachs, visti gli esiti del sondaggio sopra menzionato, ha deciso di prendere provvedimenti urgenti: quanto prima si effettueranno degli spostamenti di risorse verso le aree più oberate e assunzioni di personale junior. Provvedimenti, annunci e raccomandazioni del genere sono stati effettuati anche da grandi gruppi aziendali italiani ma, a volte, i CEO e gli AD sono stati poi smentiti dalle loro prime e seconde linee; whatever will be will be.
La BundesBank, tra le banche centrali europee più scettiche verso le CBDC (Central Bank Digital Currencies), secondo Milano Finanza di oggi, ha però messo a segno un colpo a favore dell’utilizzo della blockchain nel mondo della finanza: tramite un sistema DLT (Distributed Ledger Technology) è stato emesso un Bund e, tramite lo stesso sistema, sono state regolate le relative transazioni del mercato primario e secondario. Il test ha visto la partecipazione dei principali istituti bancari (Citi, Barclays, Societe Generele, ecc…) e, senza prevedere la tokenizzazione della moneta, la soluzione tecnologica ha “vigilato” che il denaro non passasse di mano prima che il trasferimento non fosse confermato da tutte le controparti. Questo prototipo rappresenta un sicuro e deciso passo in avanti per la diffusione delle DLT che contrasta con la brusca frenata sullo sviluppo di un Euro digitale, comunicata proprio ieri dal direttore della BCE, Fabio Panetta: la Banca Centrale Europea sta lavorando alacremente sull’emissione di una versione digitale della moneta comunitaria ma, quasi sicuramente, la soluzione non sarà pronta prima del 2026 … è vero che “Rome was not built in a day”, ma così ci siamo un pò allargati.
Fino ad oggi abbiamo sempre assistito ad una competizione da Fintech/Challenger Bank e banche tradizionali, con le prime che, a suon di innovazione cercavano di erodere quote di mercato alle seconde; HSBC ha deciso di sovvertire questo paradigma e di partire all’attacco su uno dei terreni dove le fintech stanno performando meglio, ovvero quello dei servizi alle piccole e medie imprese. La multinazionale britannica, con il lancio della propria app di banking Kinetic, rivolta alla clientela business, offre, in una soluzione esclusivamente digitale, una carta di debito ed una di credito, tool per monitorare il flusso di cassa, possibilità di scoperto giornaliero, un conto risparmio e la possibilità di impostare pagamenti futuri; a questi servizi si aggiungerà, entro la fine dell’anno, la possibilità di erogare prestiti. Kinetic conta già su 4.500 clienti in UK e si prepara, nei prossimi mesi, a sbarcare all’estero (Cina e Hong Kong sarebbero già nel mirino). Chissà che il Fintech, prima o poi, invece di attaccare soltanto dovrà anche cominciare a difendersi.
A prestissimo e… mai paura !