
Deloitte ha recentemente pubblicato uno studio sullo smart working nel settore dei servizi finanziari; i dati emersi da una survey applicata a 2.000 dipendenti confermano quello che è un trend del momento: il 54% del campione vuole che la propria azienda offra orari flessibili e possibilità di lavoro a distanza e circa il 24% vorrebbe lavorare dall’estero. Fin qui nulla di sconvolgente, ma le cifre che confermano, in parte, quanto già scritto su questo blog nei giorni scorsi sono le seguenti : circa un terzo del campione intervistato ha affermato che il proprio senso di appartenenza al proprio team ed alla propria organizzazione è fortemente diminuito durante la pandemia, soprattutto per la mancanza di una interazione live tra le persone. Continuando su questo tema, oltre un terzo degli intervistati ritiene che i rapporti con i propri colleghi, sempre nel periodo della pandemia, sono diventati meno profondi e significativi e questa penso sia una realtà difficile da confutare. Pregi e difetti dello smart working. Non esiste una ricetta perfetta se non un corretto dosaggio di tutti gli ingredienti. Di sicuro occorrerà recuperare sul piano delle relazioni personali de visu, applicando un corretto bilanciamento tra giorni di lavoro da remoto ed in presenza, con momenti nei quali dovrà essere necessaria la presenza fisica di tutto il proprio team di appartenenza. Perchè, se da un lato è vero che questa modalità di lavoro “forzata”, cui ci siamo dovuti tutti adattare nell’ultimo anno, ha portato di certo un aumento del senso di autonomia e del cosiddetto empowerment individuale, di sicuro ci ha fatto perdere quei momenti nei quali le cose “accadevano”, ovvero la pausa caffè, la chiacchierata in ascensore, la fila per il pranzo, ecc… Insomma direi che è ora di tornare umani !
Un paio di anni fa nel freddo stato americano del Wyoming, un gruppo di esperti in fintech ed assidui videogamers fondarono Zytara, una fintech company “dai gamers per i gamers”. In una recente intervista su The Fintech Times, il CEO e fondatore di Zytara, Al Burgio, pone l’accento su un aspetto fondamentale che contraddistingue la comunità dei gamers : fanno lavorare i marchi grazie alla fiducia e si fidano dei marchi nei quali vedono rispecchiarsi i propri valori. Azzeccare e distribuire un prodotto dedicato a questa comunità può essere strategico e Zytara sembra essersi riuscita : si è pensato di unire un conto corrente ad una carta di debito, completando il tutto con un conto risparmio, con la possibilità, per i minorenni, di un controllo genitoriale delle spese, con pagamenti P2P e partnership con software house del mondo del gaming. L’industria dei giochi sembra non conoscere crisi e si calcola che nel 2023 ci saranno, al mondo, circa tre miliardi di giocatori (circa un terzo della popolazione mondiale) che, per come si sono sviluppati i giochi negli ultimi anni, si troveranno sempre di più ad effettuare acquisti mentre giocano. In Italia si tende a sottovalutare questa comunità che, secondo me, potrebbe invece dare tantissime soddisfazioni vista la propensione alla spesa ed al coinvolgimento genitori-figli; una miniera ancora inesplorata con tantissimi casi d’uso ed esperienze da costruire. Daje !
Ieri vi ho parlato delle ultime novità provenienti da Santander e oggi rimaniamo nella penisola iberica per descrivervi l’approccio all’open banking di BBVA. Il gruppo bancario di Bilbao, seppur nato con forte connotazione territoriale, è da sempre molto attento agli ultimi sviluppi tecnologici e normativi al fine di giocare un ruolo anche fuori dai confini nazionali. Non ha fatto eccezione l’open banking e le implementazioni ad esso correlati, che vedono BBVA giocare un ruolo di assoluta protagonista nel nostro continente. Ma l’intelligenza strategica non si ferma qui : il gruppo spagnolo ha deciso di aprire la propria app di aggregazione conti, che al proprio interno ha lo strumento Valora (servizio volto a stimare il prezzo di una casa), anche a coloro che non hanno un conto presso BBVA. Dopo essersi registrati ed aver collegato i propri conti, gli utenti potranno effettuare bonifici ed avviare pagamenti e tenere sotto controllo, in un unico punto, i bilanci dei vari conti posseduti. E’ sicuramente un ottimo esempio di marketing strategico e di apertura mentale, nonché un’occasione per mettere alla prova e sintonizzare bene il funzionamento di nuovi prodotti. Bravi !
Chiudo questo articolo riportandovi un piccolo estratto di un’intervista che Silvia Candiani, AD di Microsoft Italia, ha rilasciato alla rivista Capital : “L’essenza dello stile di leadership è nel Obligation to disagree; la vera forza di un leader, infatti, sta nel saper ascoltare e fare tesoro delle critiche costruttive dei propri collaboratori.”
A prestissimo e… mai paura !