
Quando, nel precedente post di questo blog, a proposito delle ultime acquisizioni di Stripe vi ho parlato di “visione”, mi è venuto in mente il ragazzo ritratto nella foto; nato il 20 ottobre 1854 a Charleville, portò, a dispetto della sua breve vita e brevissima attività di poeta, un tale cambiamento nel panorama letterario europeo e mondiale, tale da far affermare, da più parti che, dopo di lui, la poesia non è stata più la stessa. La sua produzione letteraria si concentra tra i 15 ed i 19 anni età e nella successiva fase di vagabondaggio attraverso l’Europa non smise mai di teorizzare e sostenere la funzione sociale del “poeta veggente”, sgretolando tutti i suoi sensi al fine di riuscire a intuire e vedere ciò che altri non riuscivano neanche ad immaginare. Questo viaggio, esteriore ed interiore, lo porterà ad una conoscenza profondissima di se stesso ed a stabilire un contatto profondo con la propria anima. A causa di questo suo essere “diverso”, fu annoverato tra i “poeti maledetti”, in compagnia di illustri contemporanei quali Verlaine, Baudelaire e Mallarmé. Particolarmente profondo è uno dei suoi pensieri circa la consapevolezza di un altro se stesso, di chi possiamo essere se solo smettiamo di presumere di conoscerci e ci guardiamo dentro con occhi diversi : “Sappiamo dunque, in questa notte invernale, da un capo all’altro, dal polo tumultuoso al castello, dalla moltitudine alla spiaggia, di sguardo in sguardo, con forze e sentimenti affievoliti, invocarlo e vederlo, e allontanarlo, e sotto le maree e al sommo dei deserti di neve, seguire il suo sguardo, il suo alito, il suo corpo, la sua luce”. Morì, in totale solitudine, il 10 novembre 1891, a soli 37 anni. Grazie Arthur Rimbaud, per ricordarci di non smettere mai di approfondire la conoscenza di noi stessi, di trovare nuove risorse, per arrivare a “vedere” ciò che gli altri neanche riescono ad immaginare.
Certamente non è necessaria la stessa “visione” di Rimbaud per comprendere quanto stia accadendo nel panorama europeo dei pagamenti. I cambiamenti in questo settore sono stati chiaramente esplicitati da Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, nel corso di una conferenza organizzata la scorsa settimana proprio dalla BCE in quel di Francoforte sul Meno. Panetta ha ribadito con determinazione il ruolo che hanno le banche centrali in questo periodo di transizione digitale dei pagamenti, non solo come arbitri ma anche in qualità di soggetti attivi, di giocatori. Le banche centrali dovranno accompagnare questa transizione secondo tre direttrici: evoluzione delle preferenze dei consumatori, evoluzione del mercato dei pagamenti e possibile ingerenza da parte di soggetti extra UE / BigTech. E’ per questo che la BCE, la comunità europea e parte delle banche europee, stanno spingendo affinché iniziative come EPI (European Payment Initiative) abbiano successo, consentendo la creazione di un ecosistema dei pagamenti sganciato dai circuiti basati su carta ed incentrato sul SCT instant. Altro obiettivo, anche questo estremamente chiaro, è quello della creazione di una versione digitale dell’Euro da affiancare a quella fiat, al fine di poter affrontare, ad armi pari, le offensive che USA e Cina stanno portando nel settore delle CBDC. In buona sostanza, le autorità europee “devono garantire che i pagamenti digitali siano sostenuti da un mercato competitivo e innovativo in grado di soddisfare la domanda dei consumatori, preservando la sovranità europea.“, afferma Panetta in conclusione del suo speech. La strada è tracciata, cominciamo a percorrerla.
A prestissimo e … mai paura !