
Al fine di supportare i propri piani di sviluppo di una banca digitale in USA, Google ha siglato una partnership con sei gruppi bancari : Bank Mobile, BBVA USA, BMO Harris, Coastal Community Bank, First Independence Bank e SEFCU; questi vanno ad unirsi a Citi ed SFCU, partner della prima ora. Contrariamente a quanto pensavano alcuni commentatori, anche quelli di casa nostra, Google sta adottando, con i gruppi bancari, un rapporto di collaborazione diverso da quello usato solitamente, offrendo agli istituti di credit un’esperienza di co-branding, andando a costruire, a seconda del partner e della rispettiva clientela, dei prodotti e delle user experiences di volta in volta diverse. Da quello che è trapelato, l’offerta non dovrebbe riguardare soltanto la disponibilità di un conto digitale ma anche la possibilità di avere degli strumenti di budget che possano aiutare i clienti nella gestione delle loro finanze. Con questa offerta Google si differenzia notevolmente anche da Apple, non avrà l’onere di ospitare i conti digitali dei clienti, utilizzerà i dati per confezionare prodotti di investimento su misura e darà la possibilità alle banche partner di continuare a commercializzare il proprio brand. Il lancio di questi servizi è previsto per il 2021 ma non si hanno ancora dettagli più precisi. Fasten your seatbelt !
In questi mesi tante sono state le ipotesi circa l’utilizzo delle potenzialità abilitate dall’Open Banking al fine di trasformare e migliorare la user experience in tema di credit scoring. Oltre oceano però, uno dei leader di questo settore, Experian, nel mettere a disposizione della propria clientela un prodotto di “auto scoring”, Experian Boost, al fine di calcolare il merito creditizio, non valuterà soltanto l’andamento dei conti bancari ma anche il corretto pagamento di alcuni abbonamenti, Netflix compreso; Experian afferma infatti che, essendo cambiato l’insieme di servizi fruiti in abbonamento dai propri clienti, deve necessariamente cambiare anche il paniere sul quale si basa il credit scoring. In casa nostra, invece, Crif ha recentemente siglato un accordo con SIA al fine di offrire ai rispettivi clienti, nel solco delle novità apportate dalla PSD2, una migliore gestione E2E della user experience e la possibilità di gestire in maniera digitale le finanze della propria clientela tramite soluzioni di BFM (Business Financial Monitoring) e PFM (Personal Financial Monitoring). Avanti tutta !
Per chiudere e per riprendere il discorso che facevo nell’ultimo post su “l’innovazione è nuda”, pubblico una breve lista di quelle tappe che hanno veramente scosso il mondo dei pagamenti digitali, ricordandovi che siamo ancora in attesa di qualcosa che sia altrettanto dirompente:
2000. Paypal lancia il suo servizio di trasferimento di denaro
2003. Alibaba introduce Alipay in Cina
2007. M-PESA crea il primo sistema di pagamento basato su mobile
2009. Bitcoin abilita pagamenti sicuri e disintermediati
2013. WeChat Pay è inserito nella popolare piattaforma di messaggistica
2014. ApplePay permette pagamenti tramite autenticazione biometrica
A prestissimo e… mai paura !
