
E’ da tempo ormai che le BigTech hanno adottato l’India per testare e lanciare le loro soluzioni, sia in ambito social che nel finance. WhatsApp, forte dei suoi 400 milioni di utenti in India, ha recentemente annunciato il lancio di un servizio di comunicazione automatica tra i clienti ed il loro istituto di credito; per ora hanno aderito Icici Bank e Hdfc, ma è probabile che se ne aggiungeranno altre. Se vogliamo estremizzare possiamo dire che si sta implementando una sorta di PSD2 ante litteram. Da Facebook fanno sapere che lo sviluppo si innesta nell’iter che cerca di avvicinare alle banche le fasce di clientela a reddito più basso e quelle che risiedono nelle aree rurali. Pur inserendosi in un quadro di crisi del settore bancario indiano, che sta portando a fusioni tra istituti e ad una diminuzione della banche pubbliche, l’iniziativa ha però tra i suoi obiettivi quello di intercettare l’alta liquidità disponibile, e non investita, generata dal forte sviluppo economico di quel paese. Questa iniziativa segue, di un paio d’anni, il lancio di WhatsApp Pay; il sistema di pagamento ha trovato tantissimo ostacoli normativi sulla sua strada e, di fatto, il suo sviluppi si è fermato; probabilmente il lancio di questi nuovi servizi dovrebbe servire a sdoganare definitivamente anche la parte pagamenti. Oltre a Facebook anche Amazon si sta muovendo con decisione nel mercato indiano; il gruppo di Bezos, la scorsa settimana, ha annunciato il suo ingresso nel settore delle assicurazioni dei veicoli a due e quattroruote. In buona sostanza si tratta di una partnership con il colosso Acko General Insurance, di cui Amazon è anche un investitore. Nel prossimo futuro, Amazon conta di espandere questi servizi assicurativi al mondo della salute e dei viaggi. Come nel caso illustrato in precedenza, anche qui la base potenziale di clienti è molto vasta a causa della difficoltà, sia logistiche che finanziarie, ad accedere ai servizi assicurativi tradizionali.
Al contrario di Facebook ed Amazon c’è anche chi rinuncia ad “invadere” altri paesi con le proprie soluzioni in tema di innovazioni finanziarie ed assicurative: Elon Musk, ad esempio, vuole diventare profeta in patria ed ha annunciato, nel corso della scorsa settimana, la volontà di lanciare una grande compagnia assicurativa (in realtà siamo già al secondo tentativo, il primo riguardava un test fatto in California) che utilizzerà i dati generati dalle sue automobili al fine di determinare lo stile di guida del proprietario e, di conseguenza, l’importo della polizza. Nei progetti di Musk, Tesla Insurance dovrà essere il prodotto assicurativo più economico e più innovativo per il proprietari di una Tesla. La notizia di un’assicurazione basata sui dati generati dalle auto ormai non dovrebbe essere più una notizia clamorosa, ma il fatto che dietro a tutti ciò ci sia la visione di Elon Musk non fa altro che aumentare l’attesa di questa nuova soluzione.
A prestissimo e … mai paura !
