
Non poteva che arrivare dalla Cina e non poteva non esserci, in questo caso ancora di più, lo “zampino” di Alipay; parliamo dell’ultima novità in termini di riconoscimento biometrico : l’impronta del naso degli animali. Da ieri, infatti, la piattaforma di Alipay dedicata alle assicurazioni, ha reso disponibile un nuovo prodotto dedicato alla cura degli animali, basato sul riconoscimento dell’impronta nasale; quando si stipula l’assicurazione, la piattaforma crea un file elettronico contenente l’impronta nasale del nostro amico a quattro zampe, che potrà essere utilizzata per dimostrare la titolarità a richiedere futuri contatti o reclami. L’impronta canina del naso ha le stesse caratteristiche di singolarità delle impronte digitali degli esseri umani e garantisce il riconoscimento certo dell’animale nel 99 % dei casi. Soltanto per non dimenticare il contesto nel quale è stata calata questa innovazione, vi riporto soltanto due numeri: Alipay conta circa 500 milioni di utenti mentre la piattaforma assicurativa ad essa collegata ne conta circa 100 milioni. Bauuuuuu !
Continua ad esserci fermento anche in tema di servizi offerti da Fintech, Banche e startup al fine di rendere più appetibile la loro proposizione; il trend di questi ultimi giorni è quello dell’offerta di prodotti di investimento, con un rischio più o meno elevato e, purtroppo, con poca informativa nei confronti dei clienti. Oval è uno di quei soggetti che sta spingendo molto per diversificare gli investimenti dei propri clienti e recentemente ha messo a disposizione un prodotto basato sul mondo dei videogiochi : si chiama Game On ed è un ETN (Exchange Traded Note), ovvero uno strumento derivato senza emissione di cedole e senza scadenza; nel paniere di Game On figurano 20 tra le più grandi aziende del mondo dei videogiochi (Nvidia, Sony, Nintendo, ecc), e si punta sul fatto che il gaming, ormai da decenni, è un settore con non conosce tramonto e non parliamo solo delle console ma anche di tutto il mondo online. Tutto molto interessante, per carità, ma questa tipologia di investimenti, che presentano comunque un alto rischio per il risparmiatore, andrebbero presentati per quello che sono e dovrebbero essere proposti da consulenti specializzati operanti in ambienti dedicati. Occhio !
Terminiamo questo post con una buona notizia : sono più di 15 milioni gli italiani che hanno una CIE (Carta d’Identità Elettronica). Considerati tutti gli sforzi che sono stati compiuti in questo campo, il risultato assume una valenza ancora più importante, così come per tutte le innovazioni che nascono all’interno della Pubblica Amministrazione. La CIE è uno strumento che rispetta i massimi standard di sicurezza, è conforme al sistema di identità digitale europeo (EIDAS) e potrebbe essere l’anello mancante per la completa digitalizzazione del rapporto tra il cittadino e la PA. Come affermato in varie sessioni e tavoli di discussione durante ForumPA2020, la CIE ha con se un potenziale enorme e potrebbe essere la base, di concerto con l’app IO, per realizzare quel progetto di cui vi ho parlato spesso, ovvero di far convivere in un unico strumento digitale, la propria identità anagrafica, la propria identità fiscale ed il proprio strumento di pagamento. Telepass sta già andando in questa direzione, vedremo chi gli farà compagnia. Si… può… fa-re !
A prestissimo e … mai paura !
