Cicerone e il contact tracing

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Bonus civis est, qui non potest pati eam in sua civitate potentiam quae supra leges esse velit”, ammoniva ai suoi tempi Cicerone, ed oggi suonerebbe più o meno così : “Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi.”
Potrebbe essere queste il succo di ciò che stiamo leggendo ed ascoltando, in questi giorni, sull’opportunità o meno di attivare una sorta di contact tracing per combattere l’epidemia di Covid19; ognuno di noi deve farsi baluardo al fine di non farci soverchiare da un “potere tecnologico” che potrebbe sfuggire di mano al suo portatore. Assolutamente vero e pienamente condivisibile; questo però non ci fa andare avanti nella discussione, ci lascia nella terra di nessuno dove, le due parti in causa, sostengono strenuamente le loro posizioni senza addivenire ad un confronto. Sul “Manifesto” di oggi, in un articolo a firma di Arturo Di Corinto, nell’ipotesi di un avvio di una qualsiasi forma di contact tracing, si nominano cinque pilastri irrinunciabili :

1) ogni limitazione della privacy deve essere necessaria e proporzionata
2) la raccolta dei dati deve essere fatta senza alcun pregiudizio (nazionalità, etnia, ecc…)
3) finita l’emergenza, tutti i dati devono essere distrutti, cancellati
4) qualsiasi uso dei dati deve essere rapidamente e chiaramente spiegato a tutti
5) se l’uso di questi dati provoca la limitazione dei diritti di una persona, questa deve avere l’opportunità di contestarne immediatamente l’uso

Se trovassimo qualche donna o uomo di buona volontà e di adeguata preparazione, che possa incrociare questi 5 pilastri con quanto fatto a Taiwan,  avremo trovato la soluzione ottimale. Il ministro digitale di Taiwan, Audrey Tang, si è fatta promotrice del cosiddetto “Hacktivismo”, ovvero un attivismo basato sulla produzione di POC (proof of concept) inerenti i servizi pubblici online; coinvolgendo stakeholder pubblici e privati, grazie ad un’azione collettiva partecipativa si è riusciti a creare un insieme, consensuale e trasparente, di risposte al Covid19. Il governo di Taiwan è riuscito a sfruttare la tecnologia come strumento di creatività democratica, rendendo tutti gli attori partecipi e responsabili allo stesso tempo.

Riusciremo anche noi in questo intento ?

A prestissimo e … mai paura !

 

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