“Gli inglesi praticano questo gioco perché l’hanno inventato. Gli irlandesi perchè detestano gli inglesi e adorano le risse. Gli scozzesi l’hanno adottato per la loro inimicizia storica nei confronti degli inglesi. I gallesi hanno un enorme vantaggio sui loro avversari: tutti i loro giocatori, infatti, o sono nati su un campo di rugby o vi sono stati concepiti.” (Peter George Derek Robbins)
Chi mi conosce sa che il mio cuore rugbystico è un tricolore, verde, bianco e rosso : il verde dell’Irlanda, il bianco della seconda maglia della nazionale italiana, ed il rosso, intenso, delle maglie del Galles ! E’ quindi con tutto il cuore che oggi vi parlerò di Hen Wlad Fy Nadhau (che tradotto dall’idioma gallese è “Terra dei miei padri“), l’inno del Galles. E’ un inno particolarmente sentito dai giocatori e dai tifosi gallesi, e durante la sua esecuzione si vedono scendere copiose lacrime sulle gote di tutti; gli spettatori degli altri paesi fanno fatica a seguirne il testo (viene cantato rigorosamente in lingua gallese), ma la sua melodia e l’atmosfera che si crea al Millennium Stadium di Cardiff (74.500 posti dedicati al rugby), rapiscono completamente gli animi di chiunque! L’inno è il risultato del lavoro di Evan James e James James, padre e figlio, che nel 1856 ne composero, rispettivamente, parole e musica. Il testo celebra le antiche tradizioni di questa terra, patria di artisti e patrioti, che per la causa della libertà furono disposti a versare il loro sangue. La parola Patria, in gallese Gwlad, viene scandita ed urlata a piena voce, quasi a rivendicarne il possesso ed il sacrificio fatto per difenderla; il tratto che unisce la patria ai suoi figli è individuato nella lingua gallese e l’augurio con il quale si conclude l’inno è proprio “O, che sopravviva la vecchia lingua !”.
L’esecuzione dell’inno al Millennium, come dicevo prima, è un momento quasi religioso e, soprattutto nelle giornate di pioggia, durante le quali il tetto dello stadio viene chiuso, per preservare il manto erboso, tutto diventa ancora più suggestivo : l’orchestra da semplicemente il “la” e poi si tace, i giocatori si stringono forte in un commovente abbraccio ed insieme al pubblico intonano la lirica “a cappella” (mi sta venendo la pelle d’oca semplicemente a scriverlo…)… in caso di rinascita vorrei rinascere gallese (lo dico sempre chissà se si avvererà) !
Una partita di rugby in Galles non è semplicemente una partita, ma un raduno di famiglie, amici, conoscenti, sconosciuti, tutti uniti dalla passione per la palla ovale; è di più, è una festa e, durante la partita, tanti sono i momenti nei quali, spontaneamente, sugli spalti vengono cantate a ripetizione canzoni della tradizione. Da questa passione travolgente sono rapiti anche i mezzi di comunicazione, in particolar modo la BBC, che per le partite del Sei Nazioni, crea sempre degli spot divertenti (qui ne potete vedere uno).
Ma torniamo all’inno, in differita dal Millennium Stadium di Cardiff, eccolo qui !
Nell’unica partita della RWC2019 giocata oggi, la Scozia ha regolato Samoa con un roboante 34-0, riscattando in parte la sconfitta all’esordio con l’Irlanda.
A prestissimo e … mai paura !
Condivido!!!! Sempre da pelle d’oca!!!!
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